Patella

Era costruita in bronzo ed era usata per cuocere. Con una ‘vasca’ ampia e bassa, tonda o di forma ovale, un beccuccio sul lato sinistro del manico per versare. Il manico orizzontale e sopraelevato rispetto all’imboccatura. Potevano avere o no decorazioni su orlo e manico.

Laguncula

Le laguncule romane erano metalliche, il che favoriva che il liquido non rimanesse con il cattivo sapore della pelle

Forfex

All'inizio del II secolo quindi i romani si accontentavano di una "sistematina" a base di qualche colpo di forbice (forfex) che di solito aveva delle lame unite da un perno al centro con degli anelli alla base: strumento non molto efficiente per un taglio uniforme, a giudicare dalle scalette che sfregiavano la capigliatura

Furca

Forcella in legno alla quale era appeso l'equipaggiamento e che veniva tenuta poggiata su una spalla durante le marce.

Falx

La falce piccola di tipo dacica aveva un'impugnatura in legno e una lama in metallo ricurvo, affilato sul solo lato concavo.

Securis

Scure con manico in legno e lama in metalli, utile per l’utilizzo con tronchi e rami.

Picone - Pala

Di forma e dimensioni simile a quelle di oggi

Sarcina

Sarcina del legionario (e non dell'ausiliario, che non aveva questo tipo di equipaggiamento, né era in grado fisicamente di trasportarlo) Veniva portato dal soldato appeso per mezzo di una forcella e poteva arrivare a pesare dai 20 ai 50 kg.

Pentola

Oggetto simile a quelle che oggi noi anche usiamo, fatta di terracotta, utile per la cottura.

Caligae

La caliga è una calzatura militare fatta con suola pesante. Le caligae erano indossate dai soldati delle legioni romane durante il periodo repubblicano e imperiale dell'Urbe. Esse erano indossate da tutti i gradi delle legioni fino al centurione.

Elmo - Galea

L'elmo romano (in latino: cassis per l'elmo di metallo e galea per quello di cuoio) utilizzato dall'esercito romano per andare in battaglia nel corso degli oltre dodici secoli di vita, dalla data della fondazione della città (753 a.C.) fino alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, avvenuta nel 476, subì numerose modifiche nella forma, nei materiali che lo componevano e nelle dimensioni. La sua funzione principale era quella di coprire il capo del fante, cavaliere romano dalle armi d'offesa del nemico.

Balteus

Fascia di cuoio a cui veniva agganciato il gladio per posizionarlo a tracolla.

Pilum

Il pilum (latino, plurale: pila) era un particolare tipo di giavellotto utilizzato dall'esercito romano nei combattimenti a breve distanza. Normalmente ognuno dei soldati (pilani) ne portava due, uno leggero ed un secondo più pesante.

Tunica

La tunica era l'abito maschile più comune nelle terre appartenenti all'antica Roma. Veniva indossata sia da cittadini che da non-cittadini, ma i cittadini di solito la indossavano sotto la toga, soprattutto in occasioni formali. La presenza o assenza di strisce colorate, come pure lo spessore e gli ornamenti, permettevano di distinguere lo status nella società romana di chi la indossava. La tunica era indossata anche dagli antichi Greci. Nella Grecia antica la tunica aveva una decorazione sul bordo che rappresentava la città stato in cui abitava chi la indossava. Le tuniche venivano tinte di vari colori (mai di nero), oppure completamente sbiancate. Una tunica famosa era quella che indossava Cristo prima della sua crocifissione e che, secondo il Vangelo di San Giovanni, i soldati romani preposti alla sorveglianza del patibolo si disputarono tirandola a sorte Nella cultura occidentale contemporanea, la tunica viene tuttora usata soprattutto in ambito religioso

Lorica

La lorica segmentata, cosiddetta dagli studiosi a partire dal periodo del Rinascimento, è la corazza che nell'immaginario collettivo viene più facilmente associata al legionario romano. Si tratta di uno dei rari esempi di armatura laminare, equipaggiamento tipico delle popolazioni orientali, in uso a forze armate europee.
La lorica hamata era la cotta di maglia di derivazione celtica usata dai legionari dell'esercito romano.
La lorica squamata era la variante in uso all'esercito romano dell'armatura a scaglie. La corazza era così chiamata per le lamelle di metallo con le quali era realizzata. Il nome è derivato dal fatto che tali lamelle, poste l'una a fianco all'altra, ricordano vagamente le squame (squamae in latino) di un pesce.



Cingulum

All’altezza della vita si posizionava il cingulum militaris, cintura di cuoio con borchie di bronzo, in alcuni casi in argento e stagno. Il cingulum, associato alla spada, costituiva un marchio rispetto allo “status” di ordinamento militare, che veniva indossato anche senza la corazza, come una sorta di uniforme di servizio.

Gladio

Gladius in latino, venne introdotto in sostituzione della lingula ed ha subito un'evoluzione come tutte le armi da offesa e da difesa dell'esercito romano. Gladius hispaniensis Era un gladio utilizzato durante l'età repubblicana (adottato almeno dalla seconda guerra punica, ed appeso sul fianco destro di Hastati, Principes e Triarii.) e i primi anni dell'impero, chiamato così per la sua derivazione iberica. Era fornito di una punta di eccezionale efficacia, capace, inoltre, di colpire con violenza di taglio su entrambi i lati, poiché la lama è molto robusta. Era lungo intorno ai 75 cm. Questo gladio fu utilizzato per molto più tempo rispetto ai successivi. Tipo Magonza All'inizio del I secolo, il gladio di Magonza, chiamato così dal luogo del rinvenimento, era il tipo più diffuso. Aveva la parte centrale della lama rastremata e una punta molto lunga. Le lunghezze delle lame rinvenute variano da 40 cm a 55 cm con una larghezza che era compresa nella parte superiore tra 54 e 74 mm, mentre nella parte inferiore prima della punta era di 48–60 mm. Era particolarmente adatto a trafiggere con la sua punta che poteva arrivare fino a 20 cm. Tipo Pompei Sul finire del I secolo fu introdotto un nuovo modello di gladio: il tipo Pompei. Questo aveva la lama dritta e una punta più corta, con foderi che normalmente erano in legno e cuoio, con rinforzi in bronzo. Le dimensioni variavano da 42 cm a 55 cm con una larghezza compresa tra 42 e 45 mm. Era molto più bilanciata del tipo Magonza ed era adatta per causare ferite da taglio e da affondo. Entrambi i modelli avevano una impugnatura in osso o legno protetta da una guardia in legno ed erano controbilanciati da un pomo in legno. La lingula era una spada in dotazione all'esercito romano, dall'età regia fino alla prima età repubblicana. Riconoscibile dalla forma a foglia di salice della lama, era lunga circa 50–60 cm, ed era progettata per colpire sia di punta che di taglio. La sua forma permetteva di concentrare il peso della lama sulla parte alta, aumentando l'efficacia del colpi di taglio. Sicuramente di origine greca, dove spade simili, come lo xiphos, erano utilizzate dagli opliti fin dall'età del bronzo, venne gradualmente sostituita nel corso del IV secolo a.C. dal gladius hispaniensis, come arma principale del legionario romano.

Sagum

Il sagum o sago era un tipo di mantello pesante di lana, associato spesso ai militari di basso grado e ai comuni soldati dell'antica Roma; in questo si contrappone al paludamentum, il quale veniva indossato da generali o ufficiali di alto rango.[4] L'uso è attestato sin dai primi tempi repubblicani fino all'età imperiale.

Pugio

Il pugio è un piccolo coltello-pugnale utilizzato in epoca antica dai soldati romani come arma. Sembra probabile che il pugio venisse utilizzato come arma ausiliaria o arma di riserva oltre a trovare molti altri impieghi come coltello. I funzionari dell'impero presero l'abitudine di indossare pugi decorati nello svolgimento dei loro uffici oltre a nasconderli sotto le vesti quali difesa contro gli imprevisti. Il pugio era un'arma comunemente utilizzata negli assassini e nei suicidi, per esempio, i cospiratori pugnalarono Giulio Cesare utilizzando dei pugi.

Focale

Fazzoletto al collo utilizzato con il subarmalis.

Bracae

Pantaloni (bracae), inizialmente importati dai Galli Transalpini, entrati nell'uso anche dei legionari.

Subarmalis

Per evitare le abrasioni al collo prodotte dalla corazza, il legionario indossava un'imbottitura sulle spalle chiamata subarmalis o thoracomachus e un fazzoletto al collo. Come sempre a seconda dei nemici che la legione doveva affrontare i fabbri apportavano modifiche e accorgimenti sull'armamento.

Scutum

Lo Scudo (dal latino scutum o clipeus) utilizzato dall'esercito romano nel corso degli oltre dodici secoli della sua storia (che decorre dalla data della fondazione della città (753 a.C.) fino alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, avvenuta nel 476) subì numerose modifiche nella forma, nei materiali che lo componevano e nelle dimensioni. La sua funzione era quella di coprire il corpo del fante e del cavaliere romano dalle armi d'offesa del nemico. Una delle sue peculiarità fu quella di consentire l'adozione della formazione difensiva, chiamata "a testuggine".